La "Grande Muraglia"...attraverserà e dividerà in due la SARDEGNA con una condotta di circa 120cm di diametro;
Questo è un piccolo riassunto della triste realtà che si sta già iniziando a costruire:
ci vorranno circa 20anni per costruirla, e in Algeria è stimato che ci sia Gas per 25;
dovrà avere come minimo 40metri di larghezza per il passaggio;
attraversa fiumi e laghi;
nel mare arriva a 2800metri di profondità;
i terreni attraversati verranno espropriati, ed il loro valore scenderà del 90%;
il rischio incidenti e altissimo;
ma la cosa più sorprendente è che,
alla Sardegna,
non verrà concesso neanche un litro di GAS.
Non siamo d'accordo col Gasdotto GALSI!
Perchè vogliono SBUDELLARE la Sardegna per far passare un tubo che porterà benefici esclusivamente agli SPECULATORI che non rispettano l'Ambiente, la Fauna, i Siti archeologici e le
zone di rilevanza storica compromettendoli in modo irrimediabile?
In Sardegna le materie prime per le fonti di energia esistono in quantità INESAURIBILE a costo ZERO come il Sole, Vento e Mare disponibili senza eseguire lavori che deturpano l'Ambiente e compromettono irreversibilmente il nostro paesaggio aereo e sotterraneo.
La Sardegna PRODUCE energia oltre il suo FABBISOGNO, ma il POPOLO SARDO paga la bolletta più cara d'Italia.
Il gasdotto comprometterebbe zone di importanti fatti storici e archeologici della Sardegna.
Leggete cosa scriveva l'Unione Sarda il 23 Settembre 2009:
Le riserve dei biologi marini
sulla posa del metanodotto Galsi
Dopo la protesta degli ecologisti per i rischi che correrebbe la fauna delle paludi, ora anche i biologi marini lanciano l'allarme per i danni che il metanodotto provocherebbe alla Posidonia e alle nacchere del Golfo di Palmas. In un'accurata relazione inviata al Ministero dell'Ambiente, alla Regione e all'Unione europea, un'équipe di biologi ha evidenziato quelle che vengono considerate come le inesattezze insite nello studio di indagine ambientale preliminare per la posa del gasdotto che dall'Algeria approderà sul litorale di Porto Botte. Un mese fa, i primi a preoccuparsi per il tracciato sulla terraferma erano stati i dirigenti del Gruppo di intervento giuridico e Amici della Terra: facevano notare che la condotta avrebbe attraversato una palude diventata un sito per la riproduzione di decine di uccelli palustri protetti.
I biologi marini contestano, inoltre, un altro aspetto sulla carta non meno rilevante di quelli affrontati dai gruppi ambientalisti: «L'indagine del Galsi - precisa Paula Turella, portavoce del gruppo di esperti - sorvola dati indispensabili quali la larghezza e la profondità dello scavo nel Golfo di Palmas in prossimità del litorale: così non è possibile valutare neppure la quantità di sedimenti smossi né definire quanta prateria di Posidonia verrà coinvolta, pianta notoriamente fondamentale per l'ossigenazione di quel tratto di mare e per le specie che vi hanno creato l'habitat». Altra specie a rischio sarebbe la Pinna Nobilis, meglio nota come nacchera. Nel Golfo di Palmas si ritiene esiste uno dei più vasti banchi di tutto il Mediterraneo: Ha un'importanza ambientale - aggiunge Paola Turella - e culturale per la lavorazione del bisso». Anche le spiagge, concludono gli esperti, verrebbero danneggiate dalla posa della condotta. I biologi marini chiedono, infine, dati molto più precisi ed esaustivi sugli effetti della posa del gasdotto.
Al seguente link hanno creato un blog sul problema del gasdotto.
http://www.prosardegnanogasdotto.blogspot.com/
ASSOCIAZIONE CULTURALE APARTITICA O.N.L.U.S.
ORGANIZZAZIONE NON LUCRATIVA DI UTILITA' SOCIALE
PER RIAPPROPRIARCI DELLA NOSTRA IDENTITA', E PERCHE' LA SARDEGNA ABBIA IL RUOLO CHE LE COMPETE, PROPONIAMO E ORGANIZZIAMO INCONTRI PER : | |||||||||||
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martedì 13 settembre 2011
Gasdotto algerino attraverserà la Sardegna
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