ASSOCIAZIONE CULTURALE APARTITICA O.N.L.U.S.
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giovedì 2 giugno 2011

Ci vuole la Giornata del dolore

Impossibile festeggiare un pianeta avvelenato

di Vincenzo Mereu

Il 22 aprile si è celebrata la Giornata mondiale della Terra, istituita nel 1970 dal presidente degli Stati Uniti Gerald Ford. Si può far festa davanti a un pianeta inquinato, devastato, avvelenato di gas? La foresta amazzonica possedeva milioni di specie di insetti, 2 mila di pesci, 1800 di uccelli, 250 di mammiferi, e un gran numero di anfibi e rettili. Tantissime sono ormai scomparse. Immense estensioni sono state incendiate e disboscate per attività agricole. La foresta assorbe dall'aria CO2, anidride carbonica, e restituisce all'aria ossigeno, regola il regime pluviale e le condizioni climatiche del pianeta.
Un rapporto dell'Union for Conservation of Nature dimostra che le api e il plancton sono tra le specie più preziose e a rischio. Le api impollinano i fiori per la formazione dei frutti e dei semi. Senza le api non è possibile la vita delle piante e degli esseri viventi. Il plancton produce la metà dell'ossigeno del pianeta, compromesso dall'inquinamento del mare. Inoltre anche l'aria è inquinata dall'anidride carbonica e dal monossido di carbonio emessi dalle macchine. Ma le esalazioni più necrotiche sono quelle provenienti dalle centrali nucleari che non danno più alcuna sicurezza e minacciano la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi, compreso l'uomo. Quando cesserà la deforestazione, l'inquinamento dell'aria e del mare, saranno smantellate tutte le centrali nucleari, e i popoli e i governati saggi metteranno fine alla follia dei malfattori che stanno distruggendo il pianeta, allora si potrà celebrare la Festa della Terra. Ora bisogna istituire la Giornata del dolore e della riflessione. Mai l'uomo ha avuto tanto bisogno dell'educazione quanto oggi per la sua formazione civile, in favore della Terra e dell'Umanità: le due vittime del nostro tempo.

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