ASSOCIAZIONE CULTURALE APARTITICA O.N.L.U.S.
ORGANIZZAZIONE NON LUCRATIVA DI UTILITA' SOCIALE

PER RIAPPROPRIARCI DELLA NOSTRA IDENTITA', E PERCHE' LA SARDEGNA ABBIA IL RUOLO CHE LE COMPETE, PROPONIAMO E ORGANIZZIAMO INCONTRI PER :

IMPARARE E CAPIRE LA NOSTRA STORIA
CONOSCERE E SALVAGUARDARE IL NOSTRO TERRITORIO
VALORIZZARE I NOSTRI TESORI ARCHEOLOGICI
CONSERVARE LE TRADIZIONI E LA LINGUA
DIFENDERE I DIRITTI DEI SARDI E DI TUTTI QUELLI CHE AMANO LA SARDEGNA

martedì 7 giugno 2011

Indignazione e coraggio



Italiani indifferenti

Sacrosanto spazio alla protesta

di Riccardo Laria

Agostino di Ippona sosteneva che la speranza ha due formidabili figli: la rabbia intesa come indignazione e il coraggio. La speranza tuttavia non si realizza senza un attivo impegno, ma affinché essa si concretizzi bisogna che l'indignazione, opportunamente incanalata, sia sostenuta e propugnata con il coraggio. Da qualche mese in Francia sta furoreggiando per il successo ottenuto un opuscolo scritto da un signore di 93 anni, Stéphane Hessel, dal titolo Indignez-vous! (Indignatevi!). Questo signore ha ancora vive le terribili memorie del nazismo contro cui ha combattuto, cui si aggiungono, nella sua esortazione ad indignarci, le tante ingiustizie del mondo contemporaneo.
A ben guardare, a noi italiani e sardi in particolare, i buoni motivi per indignarci non mancano di certo, ad iniziare dal rinnovato assalto alle nostre coste con la minaccia delle pale eoliche in mare (oltre quelle su terra), all'inquinamento con il catrame sversato in mare, dalle velenose letali conseguenze dell'uranio impoverito nelle esondanti servitù militari di cui pullula la nostra Isola, per finire col trattamento ingiurioso per tutti i sardi cui sono stati sottoposti i pastori nel porto di Civitavecchia, privati col sopruso del loro sacrosanto diritto di esprimere una civile protesta nelle sedi istituzionali.
A tutti questi eccellenti motivi di indignazione tutta sarda si aggiunge da troppo tempo ormai l'insostenibile teatrino della politica (politica?) nazionale con le sue grottesche rappresentazioni in difesa dell'indecoroso comportamento del presidente del Consiglio e dei suoi cortigiani. Ma il vero motivo di indignazione è il fatto che troppi italiani non si sentano offesi da tutto ciò o quanto meno appaiano indifferenti: indignamoci dunque verso chi non si indigna! Solo avendo il coraggio di affermare perentoriamente la nostra indignazione potremo coltivare la speranza che qualcosa cambi e questo squallore abbia finalmente termine.
 

Nessun commento:

Posta un commento