Pastori, nel mirino le autorizzazioni
Polizia e Forestale sequestrano le carte sulle concessioni dei terreni
Stavolta, nel mirino, finiscono le autorizzazioni che i comuni hanno rilasciato ai pastori per poter pascolare nei terreni del poligono di Quirra. Ieri mattina, gli uomini della squadra mobile nuorese e quelli della forestale, si sono infatti presentati alle porte di diversi Palazzi civici tra Ogliastra e Sarrabus e hanno portato via un mucchio di carte relative a queste autorizzazioni. La Procura di Lanusei nutre un preciso sospetto: che non tutte, nel corso degli anni, siano state concesse a chi ne aveva effettivamente titolo. Dodici, i comuni coinvolti. Sono Lanusei, Loceri, Perdasdefogu, Arzana, Jerzu, Villagrande Strisaili, Tertenia, Lotzorai, Ulassai, Villaputzu, Ballao, Armungia. La faccenda è più articolata di quel che sembra e scava nella storia dei rapporti tra il singolo comune e il demanio militare. Quando, nel 1956, il poligono interforze del Salto di Quirra è nato, il demanio militare aveva espropriato diversi terreni. Con la maggior parte dei comuni "espropriati", il demanio aveva sottoscritto un contratto di co-uso. In base a questo documento, la proprietà di quel terreno passava al demanio militare che ne pagava una contrapartita in denaro, ma lo stesso Comune aveva titolarità per poterlo concedere ai pastori come zona di pascolo attraverso una autorizzazione. Squadra mobile e forestale, in queste ore, stanno mettendo le mani proprio su queste autorizzazioni. Contratti e debiti. Tra i vari Comuni, tuttavia, esistono alcune differenze. La maggior parte di essi, a suo tempo, raggiunge un accordo con il demanio. C'è chi, però, come Villagrande, dà battaglia rifiutandosi di dare l'assenso all'esproprio e di riceverne la contropartita monetaria. Tant'è che alla fine decide di intentare una causa contro il demanio, che si trascina da quindici anni. Diverso il discorso per il comune di Perdasdefogu. Quest'ultimo, come tanti altri "colleghi", con il demanio ha un contratto di co-uso e ogni anno dovrebbe percepire un bel po' di soldi per l'area espropriata. Si tratta di circa 300mila euro all'anno. Ma da cinque anni non ne vede traccia e sinora ha accumulato un credito di un milione e cinquecentomila euro. L'audizione in Procura. Quella di ieri, tuttavia, non è una giornata animata solo sul fronte pastori. Anche in Procura a Lanusei va in onda un'altra tappa dell'inchiesta. Il procuratore Domenico Fiordalisi, intorno alle 12.30, sente il secondo degli esperti della società Sgs, indagati per "falso ideologico" in relazione a un lotto delle analisi sul poligono fatte per conto dell'agenzia Nato, Namsa. Il chimico Gabriella Fasciani, si presenta in Procura con il suo avvocato, Nerio Diodà. «I tecnici di Sgs Italia Spa - spiegano i legali - si sono messi a totale disposizione del dottor Fiordalisi, per chiarire ogni aspetto dell'attività svolta nel limitato ambito di competenza del progetto di monitoraggio del poligono di Quirra. All'esito delle loro dichiarazioni, il procuratore ha ritenuto opportuno fissare un nuovo incontro per verificare nel dettaglio, con i suoi consulenti tecnici, la relazione di Sgs Italia, lavoro che gli stessi tecnici hanno ribadito essere completo e rigoroso».
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giovedì 30 giugno 2011
Lanusei, problemi per i pastori.
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